High end retouch
High and retouch
Il cosiddetto fotoritocco è certamente una parte fondamentale del flusso di lavoro di un fotografo prima e di un grafico postproduttore, se necessario, poi.
Nasce molto prima del primo sensore digitale, era infatti in camera oscura che la magia alchemica dei bagni chimici modificava l’esposizione ancora una volta, dopo gli aerografisti si occupavano di “dipingere” sul negativo o sulla stampa stessa i dettagli meno chiari o le pelli poco luminose, proprio come accade oggi, cambia il mezzo però, evoluti programmi di fotoritocco capaci di riprodurre le vecchie tecniche e spingerle ben oltre.
Photoshop è senza dubbio il più famoso programma per il retouch digitale delle immagini, sviluppato da Adobe è un potentissimo strumento al servizio dei fotografi e creativi, indispensabile nello sviluppo del “Raw”, nome dell’estensione del moderno negativo digitale, manipolabile dopo la stessa esecuzione della fotografia proprio come era possibile far prima con la pellicola, ma non si limita a qualche stop di esposizione, può infatti cambiare moltissimi altri aspetti.
È quindi la capacità ed il gusto di chi esegue là post produzione che definisce la qualità del risultato, a patto di partire da un eccellente fotografia ovviamente, il ritocco, indispensabile nel caso di un file Raw (senza il passaggio in specifici programmi non è nemmeno possibile visualizzarlo, se non in anteprima sotto forma di jpeg), garantisce il superamento di alcuni limiti tecnici del digitale e permette di ottenere dalle immagini dettagli e gamma dinamica di gran lunga maggiori che con un semplce jpeg.
Più o meno elaborate, quindi, le immagini digitali sono sempre postprodotte, nel tempo varie specializzazioni in questo campo hanno portato alcune persone a diventare veri e propri guru del ritocco, acquisendo capacità è competenze tali da diventare famosi nel campo e girare il mondo insegnando le tecniche più complesse e dai migliori risultati.
Diverse tipologie di fotoritocco per diverse tipologie di fotografie ed in generale di immagini, dalla complessa “post” della pelle per le immagini di moda e beauty, fino ai montaggi di più fotografie per gli stili-life di prodotti troppo articolati da essere illuminati completamente con una sola esposizione, per arrivare al cosiddetto “Hight and retouch”, la versione Pro del fotoritocco quello di un livello così alto da avvicinarsi ad una forma d’arte.
Nelle fotografie mostrate in questo piccolo articolo è possibile vedere come il prodotto in questione, la macchinina verde, richiesta nello specifico dal direttore creativo dell’Aeroporto Internazionale di Napoli, che intendeva mostrare in un’immagine il “senso di protezione” che deve sentire il viaggiatore lasciando la propia auto nei parcheggi dell’Aeroporto Partenopeo, sia stata in realtà sostituita con una versione fotografata in seconda battuta senza le mani, che per ovvie ragioni non permettono la perfetta illuminazione della piccola city car in miniatura.
Così attraversto un rapido compositing, rispettando posizioni, il paso della macchinina sul palmo, la direzione della luce e l’angolazione, ho fuso le immagini per ottenere il risultato che oggi è possibile vedere in tanti Aeroporti Italiani.
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Mattia
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